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Segnatevi l’ora: 14:02. In quel preciso momento potremo (o potremmo, condizioni climatiche e problemi tecnici permettendo) assistere al nuovo lancio del Falcon 9, chiamato a portare in orbita altri 60 satelliti Starlink partendo dal Launch Complex 39A (LC-39A) presso il Kennedy Space Center.

Inutile dire che il primo stage del booster 1051 sia già stato utilizzato in altre missioni (sette, per essere precisi): ormai Elon Musk ci ha abituati a questo genere di riutilizzo, che anzi rappresenta il vero punto di forza dell’attività spaziale dell’azienda. Insomma, il Falcon 9 è già esperto in voli spaziali, così come nelle missioni Starlink (sarà la sua quinta). Anche in questo caso, una volta staccatosi il primo stage tornerà sulla Terra, adagiandosi (si spera, non sempre va a finire così) sulla nave drone pronta a ricevere il carico sull’Oceano Atlantico. Questa volta non sarà Of Course I Still Love You, ma la “collega” Just Read the Instructions.

Si tenterà anche il recupero della carenatura superiore, operazione su cui ormai da diverso tempo SpaceX sta investendo per poter recuperare – e riutilizzare – il maggior numero di componenti. Le previsioni meteo al momento danno l’80% di probabilità di bel tempo: se tutto andrà liscio, sarà l’ottava missione per il primo stage del booster, chiaro segnale che SpaceX ha tutte le intenzioni di voler raggiungere quota 10 riutilizzi. Sarebbe un vero e proprio record, per l’azienda e non solo. E, a proposito di record, va ricordato che l’ultima volta che il primo stadio del Falcon 9 ha volato è stato il 13 dicembre per la missione Sirius XM7. Ebbene, se oggi il lancio sarà confermato (in realtà era previsto per inizio settimana, ma condizioni meteo avverse prima, e controlli tecnici dopo, hanno costretto al rinvio), saranno passati solamente 38 giorni da allora.


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Di admin