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Il 2021 è cominciato con un avvenimento epocale per gli Stati Uniti, ovvero l’assalto a Capitol Hill che – con i suoi morti e feriti – ha mostrato le tante debolezze del sistema America. Oltre ai risvolti politici, l’evento ha anche dato origine ad un precedente importante per quanto riguarda il mondo dei social media, visto che ha portato al ban (in alcuni casi solo ad una sospensione a tempo indeterminato) degli account direttamente legati al presidente uscente degli Stati Uniti, Donal Trump.

Oggi, a quasi due settimane dall’accaduto, cominciamo ad avere una misura degli effetti del ban, grazie all’analisi del comportamento delle piattaforme social portata avanti dalla società di ricerca Zignal Labs, i cui risultati sono stati condivisi sulle pagine virtuali del The Washington Post. Il dato sintetico più rilevante è questo: crolla del 73% la circolazione di fake news legate ai presunti brogli elettorali di cui era stato accusato il presidente eletto Biden.

Il dato è aggregato tra tutte le principali piattaforme social, tra cui Facebook e Twitter, e mette in risalto quanto sia efficace la macchina della disinformazione che trova dei forti sostenitori negli account di elevato profilo, come ad esempio quelli presidenziali. Nel dettagli, si è passati da una media di oltre 2,5 milioni di menzioni – legate al tema dei brogli – ad appena 688.000 nella settimana successiva al ban di Trump.


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Di admin