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Si aggiunge un nuovo tassello alla vicenda dell’esposizione di dati riservati relativi ai vaccini contro l’infezione da Sars-Cov-2. I dati erano archiviati nei server dell’EMA (l’Agenzia Europea per i Medicinali) che, dopo aver confermato di essere stata vittima dell’attacco informatico a dicembre scorso, ha continuato ad indagare: l’ultimo aggiornamento pubblicato il 15 gennaio conferma un dettaglio che sembra delineare un progetto criminoso molto più articolato.

DATI MANIPOLATI

I materiali a cui gli hacker hanno avuto illegalmente accesso comprendevano email interne / riservate risalenti a novembre e legate alla procedura di approvazione dei vaccini Covid-19: alcune di queste comunicazioni via email sono state manipolate dagli autori dell’attacco prima della pubblicazione in modo da minare la fiducia nei vaccini, si legge nella nota dell’EMA.

L’Agenzia non specifica quale tipo di informazioni sono state manipolate, ma lo scenario è piuttosto chiaro: gli hacker entrano in possesso di documenti ed email riservate, le alterano e le reimmettono in circolazione per avvalorare la falsa teoria che i vaccini siano dannosi e quindi da evitare. Si pensi, ad esempio, agli effetti sull’opinione pubblica creati dalla diffusione di falsi dati sulla qualità e sull’efficacia dei vaccini.


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Di admin