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Il tracciamento dei contatti resta una delle principali armi per contenere la diffusione del virus – anche se da qui a dire che sia stata effettivamente e correttamente usata (in Italia e in altre nazioni) il passo non è breve. Apple e Google hanno fatto la loro parte integrando nelle più recenti versioni dei sistemi operativi Android e iOS il codice che permette alle app di inviare le notifiche di esposizione (cioè quelle che segnalano che si potrebbe essere entrati in contatto con un soggetto positivo al virus). Queste applicazioni sono pensate per l’utilizzo con uno smartphone, ma sarebbe ancora più semplice e comodo se il tracciamento venisse effettuato mediante l‘impiego di un indossabile, come una fitness band o uno smartwatch.

Ad agosto dello scorso anno il Bluetooth Special Interest Group – ovvero l’organo che si occupa di sviluppare lo standard Bluetooth – ha confermato di essere al lavoro per finalizzare il Wearable Exposure Notification Service (WENS), una nuova specifica dello standard Bluetooth pensata per rendere possibile il contact tracing tramite dispositivi indossabili. Il mese scorso il Bluetooth SIG ha pubblicato un prima bozza del WENS (consultabile nel link in VIA) e ora sembra che qualcosa si stia concretamente muovendo per arrivare all’effettivo impiego. Importanti indizi in tal senso sono contenuti nel codice della versione 20.50.14 dei Google Play Services da poco in distribuzione tramite il Play Store.

La parte più rilevante del codice portata alla luce dalle indagini di XDA è quella che contiene molteplici riferimenti a exposure_notification_wearable. Le stringhe di codice contengono una descrizione che descrive il contenuto dell’avviso che apparirà dopo aver accoppiato (via Bluetooth) un indossabile allo smartphone.


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Di admin