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L’impero di Ma non piace alle autorità cinesi, le quali non vedono di buon occhio la concentrazione di potere e influenza nelle mani di un conglomerato di aziende che fanno capo ad un privato cittadino. Ciò rappresenta un problema di grossa importanza all’interno di un sistema sociale nel quale la catena gerarchica è ben definita e immutabile, motivo per cui elementi terzi come l’impero finanziario di Jack Ma – fondatore di Alibaba e Alipay – possono essere considerati pericolosi e illegali.

Per questo motivo nelle ultime settimane stanno aumentando gli attacchi interni nei confronti delle aziende collegate a Jack Ma, a cominciare dalle accuse di monopolio lanciate dalla Cina nei confronti dello store Alibaba, proseguite oggi con un nuovo invito a ridimensionare notevolmente i campi finanziari toccati da Alipay. Sia chiaro, il colosso cinese dell’e-commerce è stato posto sotto esame anche da parte delle autorità occidentali, come quelle statunitensi, tuttavia è chiaro che lo scopo di Pechino non sia semplicemente quello di richiamare Alibaba al rispetto delle regole della libera concorrenza, bensì di frammentare il potere nelle mani degli organismi non governativi.

Ciò che emerge oggi, infatti, è un ordine che impone ad Ant Group, l’azienda di Jack Ma che controlla Alipay, di ritornare alle sue origini, limitandosi quindi a fornire il servizio legato ai sistemi di pagamento. Nel corso degli anni, infatti, Alipay ha cominciato ad estendere la sua presenza anche ad ambiti come le assicurazioni, i servizi sanitari, piani di investimento, mutui e tutti gli altri prodotti finanziari che hanno sostenuto la crescita del colosso.


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Di admin