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Android Things è giunto al capolinea: Google ha deciso di staccare la spina a un progetto di sistema operativo per dispositivi IoT il cui decollo di fatto non è mai avvenuto. Come al solito, il processo sarà graduale, e durerà per tutto l’anno venturo: la data ultima di stop delle operazioni è stata fissata al 5 gennaio 2022.

Android Things è nato nel 2015 con il nome di Brillo; il marchio del Robottino è arrivato solo l’anno successivo, insieme a un ambizioso refresh dell’intera iniziativa: Google pensava che siccome molti sviluppatori avevano già familiarità con Android, sarebbero arrivati in massa. Invece così non è stato. I prodotti basati su Android Things si contano sulle dita di una mano e non hanno avuto impatto significativo sul mercato. Verso metà febbraio 2019, Google annuncia il cambio di rotta: il sistema si concentrerà solo su speaker e display smart. Ma nemmeno questo è stato sufficiente a rimettere in carreggiata il progetto.

In concreto, Google ha comunicato che dal 5 gennaio 2021 la Android Things Console, software che permette agli sviluppatori di distribuire aggiornamenti del codice ai propri dispositivi, non accetterà più nuovi progetti non commerciali. Il 5 gennaio 2022 la console sarà completamente disattivata, e tutti i dati dei progetti aperti saranno cancellati per sempre.


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Di admin