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Si è conclusa l’avventura lunare della sonda cinese Chang’e 5, incaricata di riportare sulla Terra i primi campioni minerari provenienti dal nostro satellite sin dal 1976. A poco più di due settimane dal suo allunaggio, Chang’e ha finalmente fatto ritorno sul nostro pianeta con il suo carico di rocce e polvere lunare.

La sonda è atterrata all’alba di questa mattina presso una base spaziale in Mongolia, portando con sé circa 2 chili di materiale che per la prima volta entra in possesso delle autorità cinesi e che potrebbe contribuire a svelare alcuni dei segreti del nostro satellite naturale. I campioni, infatti, provengono dall’Oceanus Procellarum, una zona la cui attività vulcanica è stata in corso sino a tempi relativamente recenti. Questo permetterà di approfondire anche i dettagli legati alla scomparsa del campo magnetico lunare.

Ora si procederà all’analisi dei campioni, ai quali – curiosamente – la NASA potrebbe non avere mai accesso a causa dei divieti che impongono alle agenzie statunitensi di collaborare con Pechino. Discorso diverso per l’ESA, visto che l’agenzia europea ha collaborato attivamente alla missione e potrebbe quindi usufruire di parte del raro materiale.


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Di admin