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Apple Watch è rimasto uno dei pochi dispositivi della Mela senza autenticazione biometrica: da qualche anno ormai anche i Mac includono una loro iterazione del Touch ID, mentre gli iPhone e iPad più avanzati “sono trascesi” a un Face ID che, mascherina permettendo, per la maggior parte delle volte lascia l’utente molto soddisfatto; mentre per Apple Watch un sistema di sblocco semplicemente non è previsto. Le cose potrebbero cambiare in futuro, però: la Mela ha depositato un brevetto che integra uno scanner di impronte digitali nel tasto laterale, quello usato per l’accensione e lo spegnimento del dispositivo.

Sulla tecnologia in sé non c’è molto da dire, in effetti: sono anni che vediamo l’integrazione dello scanner di impronte sul pulsante di accensione anche nel settore smartphone, soprattutto grazie a Sony (ma negli ultimi anni la pratica si è diffusa anche presso altri produttori). Più interessante è capire come, e per che motivo, Apple potrebbe essere interessata a implementare una tecnologia simile in un prodotto indossabile; e il brevetto illustra alcune possibilità, tra cui:

  1. Identificazione dell’utente (supporto multi-utente?).
  2. Sblocco del dispositivo.
  3. Autorizzazione/autenticazione nelle app.
  4. Autorizzazione nelle transazioni.

Il punto 1 è attualmente inedito, per il secondo c’è un PIN numerico, per il terzo e il quarto lo smartwach si appoggia a un iPhone associato e una combinazione di pulsanti. In tutti e quattro questi casi uno scanner di impronte renderebbe il processo più agevole. Vale la pena ricordare che Apple continua a fare ricerca sul Touch ID: ci sono brevetti su brevetti che suggeriscono che, in futuro, anche gli iPhone potrebbero tornare a implementarne uno, sotto al vetro come abbiamo visto in molti altri dispositivi Android.


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Di admin