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Apple non farà distinzione: le nuove etichette per la privacy saranno obbligatorie per qualsiasi applicazione compatibile con le sue piattaforme, sia quelle di terze parti, sia quelle sviluppate in prima persona da Apple, sia che siano presenti nell’App Store, sia che siano distribuite al di fuori di esso. Il chiarimento arriva poco dopo l’intervento di WhatsApp che criticato la scelta della casa di Cupertino, evidenziando che l’app concorrente, iMessage, non sarebbe tenuta a rispettarle visto che è preinstallata su iPhone e non deve essere scaricata dall’App Store.

Per le app non presenti in App Store, come iMessagge, Apple indicherà esplicitamente tutte le informazioni sulla privacy nel suo sito ufficiale. Il chiarimento sembra quindi essere una risposta indiretta alle accuse di WhatsApp che aveva prospettato l’ipotesi di un trattamento discriminatorio tra app di terze parti e quelle di Apple. Se tutti gli sviluppatori pubblicheranno le etichette privacy, per l’utente finale sarà più semplice sia essere consapevole delle informazioni personali a cui le app accedono, sia fare confronti diretti tra un’app e l’altra.

Si ricorda che le etichette permetteranno all’utente finale di conoscere tramite la scheda dell’app (o tramite il sito di Apple come nel caso di iMessage) il tipo di dati che l’app raccoglie, se questi dati sono riconducibili all’utente e se vengono utilizzati per effettuare un’attività di tracciamento. Le etichette indicheranno inoltre se le informazioni raccolte dall’app vengono condivise con terze parti. Le nuove regole sono valgono per gli aggiornamenti delle app preesistenti e le nuove app che sono state sottoposte alla procedura di approvazione per la pubblicazione in App Store a partire dopo l’8 dicembre scorso.


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Di admin