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La FCC (Federal Communications Commission) ha rigettato la richiesta avanzata da ZTE per essere esclusa dalla lista di soggetti ritenuti dall’amministrazione USA una minaccia per la sicurezza nazionale. Le ragioni sono note da tempo: ZTE, come anche Huawei, negli Stati Uniti sono state estromesse dalle reti di telecomunicazioni e dal mercato del 5G per i presunti legami con il Governo di Pechino e con l’apparato militare cinese, e i connessi timori di spionaggio effettuato dalla Cina tramite le infrastrutture di rete fornite dalle due aziende.

La decisione continua a produrre effetti negativi soprattutto per gli operatori statunitensi che operano nelle zone rurali. L’inserimento di ZTE e di Huawei nella lista nera significa che i piccoli operatori non possono accedere al fondo federale da 8,3 miliardi di dollari per acquistare, aggiornare o manutenere le apparecchiature di rete delle due aziende cinesi.

Secondo le precedenti stime della FCC sostituire tutte le apparecchiature di rete di ZTE e Huawei costerebbe agli operatori statunitensi circa 1,8 miliardi di dollari. Il senato statunitense ha approvato uno stanziamento pari a 1 miliardo di dollari per coprire in parte questi costi, ma il Governo deve ancora trovare i fondi necessari. Il Presidente della FCC Ajit Pai sottolinea comunque che nella riunione del 10 dicembre prossimo verranno fissate le regole per disporre i rimborsi agli operatori che hanno già rimosso le apparecchiature ZTE e Huawei.


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Di admin