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La fabbrica del Wisconsin di Foxconn assemblerà server di Google, stando a quanto riporta Bloomberg. Il contratto sarebbe già stato firmato e al momento sarebbe in corso la costruzione delle linee di assemblaggio. L’obiettivo sarebbe iniziare la produzione in massa nel primo trimestre del 2021. Foxconn ha confermato le operazioni di attivazione della fabbrica ma non ha precisato scopo né clienti.

L’impianto di Foxconn rappresenta una delle iniziative più pubblicizzate dal presidente uscente Donald Trump per rivitalizzare il settore manifatturiero americano, ma finora è stato un grosso buco nell’acqua. Non ha raggiunto nemmeno uno degli obiettivi intermedi di posti di lavoro creati. Inizialmente l’idea era di stabilire una fabbrica di produzione di display LCD, ma per il momento i capannoni sono rimasti vuoti e le macchine ferme. A pieno regime, entro fine 2022, la fabbrica dovrebbe creare 13.000 posti di lavoro; il picco registrato (ufficiosamente) finora è stato inferiore ai 300, mentre a quest’ora avrebbero già dovuto essere oltre 2.000.

L’affare potrebbe avere una duplice utilità: Foxconn potrebbe dimostrare che l’operazione non è stata un fallimento completo e di essere un partner affidabile, Google incrementando la produzione di prodotti americani potrebbe essere meglio posizionata per vincere appalti governativi. Resta da capire in concreto la portata dell’affare: quanti server saranno costruiti? Quante persone saranno impiegate?


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Di admin