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Nel 2013 NVIDIA annuncia la sua prima GPU TITAN, una scheda video in edizione limitata, disponibile solo tramite i canali ufficiali e caratterizzata da una serie di specifiche davvero incredibili per l’epoca. Il quantitativo di memoria video a disposizione era sicuramente una delle caratteristiche fondamentali di questa scheda, insieme a tutta una serie di ottimizzazioni e strumenti solitamente riservati alle GPU NVIDIA Quadro.

Tanta V-RAM utile soprattutto ai professionisti che lavorano con intelligenza artificiale, algoritmi di deep learning e più in generale con enormi quantitativi di dati. Allo stesso tempo le TITAN si sono rivelate schede molto apprezzate anche dai creatori di contenuti che hanno potuto sfruttare tutta l’efficacia del ray tracing nel rendering 3D e la possibilità di gestire con disinvoltura le sorgenti in 4K nel montaggio video. Tutti processi che richiedono una GPU discreta e un buon quantitativo di memoria video per sfruttare al massimo l’accelerazione grafica.

Sulla scia delle TITAN e con questi utenti nel mirino, NVIDIA ha quindi deciso di introdurre all’interno della line-up RTX serie 30 un modello inedito che prende il nome di RTX 3090 e che condivide la stessa caratteristica fondamentale: tanta memoria video, 24GB nel caso specifico. Abbiamo avuto la fortuna di avere tra le mani per qualche giorno la RTX 3090 Gaming X Trio 24G di MSI e l’abbiamo messa alla prova in gaming, e non solo, per saggiarne le potenzialità. Vediamo come è andata.


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Di admin