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I pieghevoli sono ancora dispositivi di nicchia, ma stanno portando sul mercato un po’ di freschezza e originalità con i loro form-factor inediti. Quello pensato da Xiaomi nell’ultimo brevetto (registrato dal WIPO il 18 settembre) è quasi più un tablet che uno smartphone. Certo, questa volta niente fotocamere pop-up che spuntano come corna: i bozzetti infatti descrivono un dispositivo diviso in tre parti, che si piega in due punti diversi e che da aperto offre una superficie di lavoro spaziosissima. Il problema è che poi da chiuso diventa un vero e proprio mattoncino.

I pieghevoli al momento si dividono in due categorie: quelli che sfruttano la piega per diventare più piccoli di uno smartphone tradizionale da chiusi (parliamo dunque di prodotti con design a conchiglia come Samsung Z Flip e Motorola Razr), e quelli che invece lo fanno per diventare più grandi (come Z Fold 2 e Mate Xs). In questo caso l’idea proposta da Xiaomi non solo sembra ricadere nella seconda categoria, ma anche sforare. Oltre all’ingombro in tasca, infatti, c’è anche il problema del peso, che sembra ancora eccessivo ad esempio sul nuovo Z Fold 2: un dispositivo fantastico, ma 279 grammi sono tanti.

Non sappiamo se vedremo mai questo brevetto Xiaomi tradursi in realtà commerciale: possiamo però fantasticare meglio grazie ai render dei colleghi di Letsgodigital. In futuro comunque ci dovremo probabilmente abituare a nuove categorie di dispositivi, che abiteranno uno strano crocevia tra i tablet, gli smartphone e i computer veri e propri, con forme e dimensioni diverse.


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Di admin