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Lo scorso agosto un gruppo di utenti della piattaforma WeChat – raccolti sotto l’ala dell’associazione non profit WeChat Users Allianceha denunciato il governo degli Stati Uniti per provare ad annullare, o anche solo rallentare, il ban imposto dall’amministrazione nei confronti dell’applicazione, accusata di rubare i dati personali degli utenti e di condividerli con il Partito Comunista di Pechino.

In attesa di sapere quale sarà l’esito definitivo dell’esposto, il Dipartimento di Giustizia è intervenuto sulla vicenda con una comunicato decisamente inusuale, attraverso il quale non solo non viene data una risposta reale alle istanze dei cittadini, ma anzi porta con sé una preoccupante rassicurazione.

La risposta del Dipartimento di Giustizia, infatti, non entra nel merito di aspetti come la costituzionalità del ban – il quale minaccia di bloccare unilateralmente l’accesso ad un canale di comunicazione a disposizione dei cittadini – o delle prove dell’effettiva pericolosità di WeChat, ma si limita a rassicurare gli utenti della piattaforma: nei confronti di tutte le persone collegate a WeChat nel solo ruolo di utenti e fruitori del servizio non verrà imposta nessuna responsabilità penale o civile.


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Di admin